Trattato sul come evitare
il Militare ad uso ed abuso delle nuove generazioni. (considerando in particolare
l'opzione espatrio) Onesto Lusso per la NPU La visita di leva
INTRODUZIONE In questi sei anni ho incontrato un sacco di giovani con la stessa paranoia. Anarchici di convinzione, ma senza lo spirito da martire che ci vuole per fare obiezione totale come gesto politico. In questi casi, l'opzione espatrio (con rientro in nero) mi sembra la soluzione piu' sensata. Questo senza toglier nulla a chi sceglie di far lotta politica con l'obiezione totale. Massimo rispetto. Anzi, dedico sto' scritto propio a chi e' in prigione, liberta' ai compagni arrestati e in culo allo Stato. Nella mia disperata ricerca per una scappatoia dal servizio, due sono stati gli ostacoli principali in cui mi sono imbattuto: la reticenza e in alcuni casi addirittura il rifiuto dei militari al fornirmi le informazioni di cui avevo bisogno, e il circolare di miti e leggende popolari tutti tesi a dimostrare l'inutilita' dei miei sforzi. Frasi del tipo "se fosse vero lo farebbero tutti", mi son state rivolte piu' di una volta da un po' tutti. Non so da dove queste leggende vengano e non sono un seguace della teoria del complotto, pero' mi chiedo... LA VISITA DI LEVA. Bisogna qui sfatare il mito del sotto peso. Io, magro, ci speravo. Per far bene la mia parte ho smesso di mangiare per un po' prima della visita. Conosco gente che ha smesso quasi completamente ed e' andata avanti un mese ad anfetamine. Niente. Ricercando fra le leggi ho poi scoperto che per essere esonerati per mancanza di peso bisogna: "..." vedi nota Il sotto peso (come il resto della legge), viene usato dai militari per scartare chi vogliono loro e a loro discrezione (i paraculati). Una leggenda dice che questo potere di scarto viene usato anche nel caso in cui la leva sia 'troppo numerosa'. Forse. Ho i miei dubbi. Sarei piu' propenso a credere che nel caso ci siano 'troppi' potenziali soldati la tendenza sia di rimandarli a un anno o a non farli abili di prima. Se uno non ha un cazzo fuori posto fisicamente, puo' provare a fallire il test psicologico, il che e' facilissimo. Il problema e' che lo sanno. Io ho fallito il test e il passaggio successivo era la visita dallo psicologo, il quale, senza neanche alzare la testa, mi ha certificato come mentalmente sano in meno di mezzo minuto. Mi chiedo ancora cos'avrebbe fatto mi fossi messo a spaccargli l'ufficio in preda a crisi isterica. Son sempre quelle cose che ti vengono in mente dopo. Penso che fallire il test puo' funzionare solo se e' parte di un'inscenata generale mirata all'articolo depressione (vedi poi). In generale e' molto difficile farsi scartare alla visita. E' possibile pero' farsi rinviare per un motivo o per l'altro a un anno dopo e continuare cosi' finche' si e' scartati o fatti abili di quarta. Passata la visita a pieni voti si
e' abili di prima. CENTO RAGIONI PER NON FARE NE' IL SERVIZIO MILITARE
NE' IL CIVILE Ci sono cento ragioni per non fare
n'e' il servizio militare ne' quello civile. Elencarle tutto non va oltre i miei
scopi. Posso pero' elencare i miei motivi personali. Ho rifiutato l'obiezione di coscienza per gli stessi sentimenti anti-statali e anti-autoritari di cui sopra e, secondariamente, per rispetto nei confronti delle persone con cui avrei dovuto lavorare. Il volontariato organizzato e' discutibile ma in alcuni casi accettabile, quello forzato e' semplicemente un controsenso. Parlo sia dei volontari che delle persone di cui si occupano, siano essi, vecchi, handicappati o semplici utenti di una biblioteca. Obbligato avrei fatto quel lavoro controvoglia, un po' come uno si sorbisce un mese di galera, e magari avrei finito per trattare gli utenti innocenti come un impiegato delle poste ci tratta quando vai a pagare il gas, di merda. Ora, scartati entrambi i servizi,
le scelte possibili sono di nuovo tre (o sempre fatto schifo in matematica): OBIEZIONE TOTALE OPZIONE DEPRESSIONE "..." vedi nota Se uno ha gia' una storia medica documentata di depressione/pazzia puo' provare a presentare i dovuti certificati al Distretto militare e vedere cosa dicono. Se non lo si e', invece, lo si fa. Diverse leggende popolari tendono a scoraggiare l'imbocco di questa strada, tipo la paura "di essere marchiati a vita", di "non trovare lavoro", "di avere la parola PAZZO stampato sulla carta d'identita'" (non mi sto inventando nulla, queste sono tutte considerazioni che mi sono state poste piu' di una volta, e ogni volta chi me le proponeva era pronto a giurare sulla loro veridicita'). Ricordiamoci che lo stesso mito circolava un po' di anni fa (e forse gira ancora) a proposito dell'obiezione di coscienza. Ora sappiamo che per alcuni lavori (sopratutto se si tratta di post-universitari) l'obiezione di coscienza e' preferita al servizio militare perche' segno di buona volonta' e di esperienza. Grazie a questo mito pero', 10 anni fa, alcuni hanno preferito il servizio militare a quello civile per paura di non trovare lavoro. I Fatti. Ritorniamo alla depressione. Ricevuta la cartolina ci si presenta in caserma pronti ad inscenare la gran commedia. Unico limite la propia immaginazione. 2 o 3 casi: un mio amico e' arrivato in caserma, ha addocchiato un albero nel cortile interno e ci si e' arrampicato su. E' rimasto li' 2 giorni ed 1 notte minacciando di buttarsi, finche' non gli hanno portato il congedo da firmare sull'albero. Un altro non ha mangiato per un mese, e' arrivato in caserma dicendo solo "sto male, voglio un dottore". L'han mandato a casa un mese. Stessa storia. Altro mese. Dopodiche' ha inscenato un suicidio e l'han congedato. Un altro ancora e' arrivato in caserma, stava bene, ha fatto tutto quello che c'era da fare, correre, obbedire, sparare, mangiare, e dopo due settimane ha "marcato visita". Al dottore ha detto di star male, di non riuscire a dormire con altre persone nella stanza, di essere sempre stanco. A casa un mese. Visita, congedato. Sono casi estremi, ma la trafila sembra essere sempre la stessa: si inscena una depressione per vari motivi. Se gli si da' l'idea che tu sei solo un problema, i militari ti mandano a casa per un po' per vedere se va meglio. Dopodiche' si ritorna a farsi visitare (al Distretto della citta' di residenza, non in caserma) e si inscena un "va' peggio". Finche' ti offrono il congedo per motivi di depressione. Una firma e via. Le obiezioni sollevate a quest'opzione sono sempre le stesse: "se fosse cosi' facile lo farebbero tutti", "se ti scoprono che fingi allora vedi". Ma vedi cosa? Personalmente posso dire che tutte le persone che conosco che ci han provato, ha funzionato. Non ho ancora sentito di casi di falliti tentativi. Se pensi sia difficile inscenare una depressione guardati attorno e chiuditi in te'. Con la merda di vita che ci circonda non e' difficile deprimersi. OPZIONE ESPATRIO Inanzitutto i tempi. - FINO AL GIORNO PRIMA DELLA CHIAMATA ALLE ARMI, ovvero fino al giorno in cui si riceve la cartolina con lavviso di presentarsi in caserma (NOTA: non quella della visita, ma quella vera e propia di partenza per la naja) e - ENTRO IL COMPIMENTO DEL 25 ANNO DETA La domanda non e nientaltro che un foglio prestampato ottenibile dal propio Distretto Militare (quello in cui si e passato la visita). Basta andar li, chiedere dellufficio esteri (o simile) e richiedere un modulo per far domanda despatrio. Io al Distretto ci sono andato 3 volte per avere informazioni su sta domanda. Nessuno mi voleva dir niente. Poi ho avuto il lampo, sono andato li e ho chiesto dellufficio esteri. Miracolo, esiste. Entro ed un tipo superburocrate mi martella di domande inutili ("lei ha unofferta di lavoro allestero?" -Si!) volte a scoraggiarmi. Io non mollo e alla fine mi da il foglio di domanda per lespatrio. Voi andate diretti, non fatevi incastrare, lui la fotocopia di sta domanda ce lha sotto il tavolo, entrate quellufficio con la missione di fargliela cacciar fuori. Per ottenere lespatrio per motivi di studio bisogna continuare gli studi senza interruzzioni in maniera lineare. Ovvero, se uno ha dato la maturita nel Luglio 98 deve iscriversi al primo anno in un Universita allestero nell' Ottobre 98 (o Novembre che sia) e far domanda. E piu facile espatriare per motivi di lavoro. Allora, uno piglia e se ne va allestero (in teoria basterebbe un indirizzo allestero e qualcuno che ti mandi la posta da li). I paesi in cui si puo entrare, risiedere e lavorare liberamente senza dover chiedere permessi o rendere conto a nessuno sono quelli della Comunita Europea. Da notare che alcuni paesi (esempio Gran Bretagna) non fanno differenza fra abitare e risiedere, per cui si ha la residenza dove e quando la si vuole avere, senza pratiche burocratiche, ma semplicemente mettendo un indirizzo dopo il propio nome. Per ottenere l'espatrio per motivi di lavoro bisogna presentare (sempre al Distretto, ma attraverso l'ambasciata, vedi poi) la sudetta domanda presa al Distretto allegando una CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO E CONTINUATIVO. Ora, questo e quanto dice la legge e ai militari piace ripeterlo tanto per farti paura e per far vedere che conoscono 2 nuove parole in burocratichese. In pratica, il contratto puo essere nientaltro che una LETTERA in cui si dice che Tal dei Tali e assunto in modo indeterminato e continuativo a partire dal .... . Per un datore di lavoro estero le parole assunto in modo indeterminato e continuativo non significano niente (legalmente e molto spesso anche lessicalmente) e non avra nessuna fatica a scrivere una lettera del genere anche se ha intenzione di licenziarvi dopo un mese perche' per la legge del suo paese quella lettera vale giuridicamente zero. Questo senza contare che la lettera lui la scrive nella sua lingua, mentre la traduzione la fate voi (o un amico se avete difficolta') per cui le parole "in modo indeterminatoi e continuativo" possono sempre saltar fuori. la legge non richiede una traduzione ufficiale. Se il vostro datore fa difficolta basta ricordargli che non deve scrivere un Contratto di Lavoro ma una semplice lettera per soddisfare i burocrati del vostro paese. Ora, a questo punto non ci vuole molto ingegno a capire che in casi estremi '0sta lettera puo essere, diciamo cosi, autoprodotta. Gli unici controlli di autenticita su questa Lettera di Lavoro che il Distretto e autorizzato a fare e una telefonata (tramite lAmbasciata Italiana) a chi ha scritto la lettera (numoro di telefono preso dalla lettera stessa) per chiedere se Tal dei Tali lavora veramente per lui. Basta. Non possono controllare partite IVA per vedere se veramente quella persona ha un Business e ci ha assunto o menate del genere. Non bisogna dimenticare che lEsercito dello Stato Italiano non ha nessun diritto ad accedere a informazioni riservate di uno stato estero col solo motivo di voler controllare lautenticita di una domanda despatrio. A questo punto uno ha in mano i 3 fogli per presentar domanda ovvero: 1 Il modulo prestampato con la domanda despatrio ottenuto al Distretto 2 Una lettera di un datore di lavoro estro 3 La traduzione (fatta da noi) della suddetta lettera Basta portare questi 3 fogli allAmbasciata o al Consolato Italiano piu vicino (vedi lelenco del telefono), dargliele, ed aspettre beati che il foglio d'espatrio ci arrivi a casa. E POI?
Quello che arriva sara' un congedo temporaneo per motivi d'espatrio. Non c'e bisogno di rinnovarlo, ne' di continuare a lavorare, ne' di risiedere nello stesso posto. L'unico vincolo e' che non si puo' ritornare a risiedere in Italia prima del 26esimo anno d'eta'. Si puo' ritornare in Italia con un permesso di soggiorno (te lo da' l'Ambasciata ogni volta che lo chiedi) per un massimo di due mesi all'anno. Passato il 26esimo anno d'eta' si riceve il congedo definitivo e si puo' riprendere residenza in Italia se si vuole.
Questa la legge. In pratica ci son voluti 5 anni prima che il
Distretto notificasse l'anagrafe del mio comune e questa mi mettesse sul registro
degli italiani residenti all'estero. Questo significa che io, poco dopo essermene
andato ho rinnovato sia carta d'identita' che passaporto (con su la residenza
italiana) e con questi avrei potuto vivere e circolare liberamente in Italia,
cosa che ho fatto di tanto in tanto. Sono stato fermato piu' volte da Carabinieri
e Polizia e mai una volta si sono accorti di nulla, anche inserendo il mio nome
nel computer, e anche dopo che l'anagrafe mi aveva finalmente cambiato la residenza.
E' possibile quindi tornare a vivere in Italia in nero subito dopo l'espatrio. Qualche rischio c'e', ma neanche troppo elevato. Se mai mi avessero beccato, infatti, il mio reato sarebbe stato solo quello di essere in soggiorno senza il permesso dell'Ambasciata (gia mi vedo: "ti dico che l'ho perso, ce l'avevo qui, nel portafoglio..."), e non quello ben piu' grave di diserzione. In culo allo Stato. Onesto Lusso
Commenti inanzi tutto complimenti per l'idea poi volevo solo dirti che io l'ho fatto ho usato il modo della depressione e facevo l'obiettore di coscenza -all'epoca dovevo fare quasi due anni (ero di marina ..) dopo due mesi di inutilissimo servizio civile ho marcato visita e ho passato qualche giorno nel repartino psichiatrico di un ospedale militare -un'allegria...essendo un obiettore mi trattavano due volte di merda,graduati e quel che è peggio, anche le reclute..quando dici le pecore- poi convalescenza e altre visite, certificati e un po' di sceneggiate e alla fine lisac -licenza illimitata senza assegni in attesa di congedo quindi funziona. chiaramente non sono molto preciso su nomi e posti ,anche se sono passati degli anni.. saluti dr Adder - 21.7.98 |