Nottingham Psychogeographical Unit

BUONE NUOVE
Azione diretta e contro cultura dal Regno Unito

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contenuti:
VIVERE SUGL'ALBERI
Anarchici rampanti, resoconto da un campo di case fra gli alberi contro la distruzione di un parco e azione diretta contro la costruzione di nuove strade.

CRITICAL MASS
'Massa Critica', incontro casuale di centinaia di ciclisti a spasso fra il traffico

RECLAIM THE STREETS
Riprendiamoci le strade, il gruppo che ha organizzato i migliori street pary degli ultimi 3 anni, occupando un autostrada e Trafalgar Square

18 GIUGNO 1999 Un giorno di protesta, di azione e carnevale nei centri finanziari attraverso il mondo.

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VIVERE SUGL’ALBERI

Anarchici rampanti: resoconto da un campo di resistenza sociale in Inghilterra e considerazioni su questo genere di azione diretta.

Mai separare a teoria dalla pratica – pena la progressiva sterilizzazione delle idee. Ci è sembrato logico seguire il nostro ‘Appello per fermare tutte le costruzioni" con una ricerca per un modo pratico di implementarlo.

Ci siam guardati intorno ed abbiam trovato il Crystal Palace Protest Camp: 2 acri di vegetazione spontantea cresciuti sul sito del Palazzo di Cristallo della Grande Esposizione mondiale di inizio secolo, bruciato nel ’31. Oggi sotto minaccia di ‘sviluppo’ da parte di speculatori senza scrupoli e consiglieri intangentati che vorrebbero costruirci sopra un mega cinema stile americano con nessi e connessi, fra cui un bel deserto di catrame -parcheggio per 2000 auto. La gente del posto invece, vorrebbe un bel parco e si è opposta al progetto del comune per anni, con petizioni e comitati perdendo ad una ad una tutte le battaglie legali e con quelle la fiducia che molti di loro riponevano nel sistema. Alcuni signori un po’ più incazzati degl’altri han così deciso di chiedere aiuto ad attivisti: che venissero ad occcupare le piante, costruire difese, intralciare i lavori. Son arrivati in venti, travellers, squaters, ecologisti, han messo su un campo permanente con tenda comune, cucina e latrine. Poi han costruito case sugl’alberi e bunker sotteranei, le due fazioni di climbers e tunnelers in sfida amichevole. Autofinanziamento con donazioni in natura della gente del posto (cibo, docce calde) e feste di tanto in tanto.

Una casa sull’albero soddisfa 3 funzioni:

  1. un tetto per chi ci vive dentro
  2. una difesa per il giorno dello sgombero
  3. un ostacolo legale allo sgombero stesso. Occupandolo infatti, l’albero diventa abitazione costringendo gli sgombratori a seguire lo stesso lungo iter giudiziario necessario per sgomberare una casa.

"A va avanti me n’a barca n’tin bosc"
Recito il mio mantra piemontese mentre lentamente mi arrampico su un acero dal tronco diviso in 4 tirandomi dietro la prima putrella. Il lavoro è rallentato dalla paura di cadere e dall’incessante vento invernale – dopo un giorno ho il mal di mare. Non mi fido di ‘sti pezzi di legno racimolati dalle pattumiere e legati a rami non più grossi di una gamba. Sembra che ‘sta storia debba venir giù da un momento all’altro. Ed io con lei.

Dopo una settimana mi convinco che queste corde son davvero forti e che se continuo a controllare i nodi non cadrà mai giù niente. Inizio a star comodo lì, 13 metri sopra il mondo, sulla mia piatttaforma ondeggiante. Costruisco una tenda con legni giovani e tarpaulin recuperato in giro. La riempo di coperte e trapunte per le fredde notti d’inverno. La piattaforma si allarga e prende la forma di una nave. Una ruota di bicicletta in punta alla prua le fa da timone: basta abbracciarlo e dare due pedate alla piattaforma che sembr di cavalcar le onde.

Il campo sorge in punta alla collina più alta del sud di Londra e nei giorni di sole il panorama dall’albero abbraccia tutta la valle del Tamigi fino alle colline al nord della città. Una bella valle, larga e dolce con un fiume enorme in mezzo. Uno spettacolo magnifico ma nulla a confronto con quello che dev’esser stato prima che un cancro di metropoli ricoprisse la valle da sponda a sponda.

Impossibile dimenticarsi perchè si è lì. Basta scendere nel campo a far due chiacchere intorno al fuoco, voci di sgombero diventan sempre più forti. Ci si concentra sulla costruzione di difese, reti di ferro fra i rami più bassi, camminamenti fatti con 2 corde tese fra un albero e l’altro, per spostarsi in alto e dar filo da torcere alla polizia. I tunnelers completano le loro porte blindate, ammassano provviste nei bunker sotterranei.

Gli uccelli cantano e gli alberi vanno in fiore nel pieno di una primavera inglese arrivata in anticipo. A mezzogiornoo del 13 marzo 99 il Circo dello Sgombero fa il suo ingresso in città. Centinaia di sbirri in tenuta androide irrompono nel campo buttando fuori tutti quelli che trovano a livello terra, principalmente gente del posto venuta a dar solidarietà.

Comincia l’assedio: 3 giornidi loro a guardarci a testa in sù, 3 giorni di noi a guardarli buttar giù le costruzioni a piano terra, martelli pneumatici in mano schiodare chi si è lucchettato a barili di cemento armato infilati in te

rra. Poi sono arrivati gli arrampicatori dello sceriffo, alpinisti rinnegati ingaggiati apposta per fare il lavoro. Si son calati dall’alto di gru spaccando le difese e staccandoci dai rami uno ad uno. Coi tunnel son stati meno fortunati. Non potendo usare macchinari per paura di provocare un crollo, han dovuto scavare corridoi paralleli e cercar di prenderli da sotto, senza successo: il bunker aveva un pavimento di cemento armato. Alla fine gli ultimi due tunellers sono usciti di loro volontà dopo aver resistito per 18 giorni barricati nel bunker sotterraneo.

MAI PIU' NUOVE STRADE

Questo genere di azione diretta è dilagato a macchia d’olio in Inghilterra negli ultimi dieci anni, opponendosi principalmente alla costruzione di nuove strade. I casi più controversi hanno raggiunto portata nazionale, attirando centinaia di ‘eco-warriors’ e simpatizzanti, resistendo per interi anni. Mitiche le difese, interi villaggi sugli alberi a Newbury contro una circonvalazione, reti di tunnel contro l’ampliamento dell’aeroporto di Manchester, un enorme fortino celtico con perimetro di tronchi e fossato a Exeter.

Singole battaglie son state perse ma nell’insieme l’azione ha iniziato a dare qualche risultato: il governo ha archiviato per 2 anni tutti i progetti di nuove strade, ditte di costruzione si son ritirate da appalti controversi, progetti sono stati abbandonati del tutto per i costi esorbitanti che uno sgombero raggiunge. La polizia è infatti gratuita ma le ditte di costruzione si sobbarcano i costi di Caterpillar incendiati in azioni di sabotaggio vedendosi costrette ad ingaggiare centinaia di guardie private per patugliare i cantieri durante e dopo lo sgombero. Proteggere l’investimento materiale finisce per costargli più dell’investimento stesso. A Newbury il costo dello sgombero ha oltrepassato il miliardo. Quella del portafolio che si svuota spesso è l’unica voce che le loro orecchie sentono.

Un altro successo parallelo è l’allargamento del dibattito della critica al sistema a persone cui fino a ieri non sarebbe mai passato per la testa di trasgredire la legge. E sono propio le proteste più controverse le più efficaci in questo senso. A Newbury la gente del posto voleva una circonvalazione per decongestionare il centro cittadino. In pochi si opponevano. Nonostante ciò la protesta a preso piede aprendo gli occhi a molta gente pro-bypass con semplici argomenti tipo: "più strade portano solo più traffico, bisogna dire basta" e "circonvalazioni servono solo ad aprire zone naturali allo ‘sviluppo’ tipo aree industriali che sorgeranno a fianco della nuova strada".

Protesta a parte, i campi costituiscono un interessante esperimento di vivere comune in condizioni fiabesche. Opponendosi alla costruzione del mega cinema ci si sentiva come gli Ewoks in guerra contro l’impero del male in Guerre Stellari. Non ci accontentiamo di sognare al cinema, ci arroghiamo il diritto di viverci le storie direttamente.

Microclimi naturali sono stati devastati ,tagliati, ridotti, scavati, riempiti di immondizia. Parchi e riserve naturali piccole oasi in un deserto industrializzato. Perchè accontentarsi di un’oasi quando tutto il deserto era fino a poco tempo fa un parco naturale?

Questo tipo di protesta ha preso piede anche in Europa, le occasioni per farlo purtroppo non mancano mai. Al momento ci sono campi in Francia, Portogallo, Olanda (Amsterdam), Germania e Polonia. Non ne conosco nessuno in Italia ma mi vengono già in mente almeno una dozzina di posti dove ce ne sarebbe bisogno. La quantità di strade, autostrade, cavalcavia, zone industriali, villette a schiera, aeroporti, treni ad alta velocità in fase di costruzione è impressionante. In più, il clima è decisamente migliore.

Onesto Lusso, per l’NPU,

Londra, primavera 1999.

 

CRITICAL MASS

Critical Mass, ‘Massa Critica’ nasce a San Francisco come un modo diretto per riprenderci le strade, fregateci da quella pazzia chiamata automobile.

Da allora Critical Mass è diventata un movimento internazionale causa di ingorghi e intasamenti in India, Canada, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svezia, Germania, Ucraina e Russia. In Inghilterra l’idea di riprendersi le strade se non altro per un giorno, in protesta contro l’inquinamento da traffico e la Cultura dell’Auto si è sparsa in un batter d’occhio, con eventi in più di 20 citta’ negli ultimi 2 anni..

Critical Mass è stata un successo per due ragioni principali. Primo, perchè è facile da organizzare, non è nient’altro che una coincidenza di ciclisti. Ci si incontra in una piazza ad una data e ora predeterminata e si decide li’ per li’ dove andare. Si parte pedalando tranquillamente in mezzo alla strada costringendo le macchine ad andare alla nostra velocita’, 10 ciclisti affiancati bastano per coprire la larghezza della strada. Per evitare problemi con gli sbirri non ci sono organizzatori ufficiali nè percorsi pianificati.

Secondo, perchè l’evento non è la classica manifestazione anti-questo anti-quello, ma una dimostrazione attiva di come la citta’ sarebbe più vivibile se rinunciassimo alla dipendenza dalla Cultura del’Auto. Massa Critica è molto più divertente che non marciare in fila ripentendo slogan dopo slogan.

A Londra l’appuntamento mensile e durante I mesi estivi la massa raggiunge le centinaia di ciclisti. Non essendoci strutture organizzative I partecipanti sono una ciurma variegata, dai fricchettoni del Rinky Dinky sound system su 2 anzi 3 ruote, a ciclisti ‘duri & puri’.

C’è chi si traveste, chi attacca un paio d’ali alla sua bici e chi viene in Risciò.

 

Central London Ciritical Mass, ogni ultimo venerdì del mese, sotto il Waterloo Bridge alle 17:45.

 

RECLAIM THE STREETS

Reclaim the street - riprendiamoci le strade, ha invaso l’anello circolare di Londra con due Sound System, rovesciato un camion di sabbia sull’asfalto per farci giocare i bimbi e offerto cibo e birra a passanti e automobilisti bloccati.

La festa è andata avanti fino alla notte. Visto il numero inaspettato di festaioli la polizia, impreparata, ha deciso di non intervenire. La strada è stata riaperta al traffico solo il giorno dopo: nascosti sotto le lunghe gonne di manifestanti su trampoli e coperti dal rumore del Drum & Bass dei Sound System, alcuni pedoni rivoluzionari avevano scavato un tot di buchi nell’asfalto, in cui erano state prontamente piantate una ventina di quercie.

Ad Oxford camerieri sbucati dal nulla han bloccato il traffico delle 5 mentre, con nonchalance, servivano il tè ai passanti. E si è visto di cosa una strada senza macchine abbia l’aria a Claremont Road, l’intera strada occupata per bloccare la costruzione di un’autostrada qulche anno fa. Claremont Road era piena di sedie, sofa’, una doccia, un biliardo – e la carcassa di una vecchia macchina arruginita a bloccarne l’accesso. Ogni domenica c’era festa in strada.

Reclaim the Street è questo tipo di azioni. Il suo scopo è semplice: creare uno spazio in citta’ senza macchine, dove ciclisti e pedoni possano divertirsi in pace senza doversi respirare i gas dell’auto o rischiare di esser presi sotto.

E'; chieder troppo? Gli sbirri pernsan di si’, e Scotland Yard ha creato un dipartimento apposito con più di 70 inspettori, veterani della lotta al terrorismo irlandese, solo per indagare ed incastrare gli organizzatori di Reclaim the Street, 4 persone in tutto. I politici ovviamento son d’accordo con la Polizia – un politico locale ha detto: "tutti hanno il diritto di usare la strada, ma nessuno ha il dirittto di chiuderla solo perché non è d’accordo con le macchine, i ciclisti dovrebbero collaborare con la polizia e le loro manifestazioni non dovrebbero disturbare il traffico". Disturbare? Gli automoibilisti hanno ‘disturbato’ e disturbano quotidianamente la salute di tutti, la vita di pedoni e ciclisti, e il futuro del nostro ecosistema. Ora che la gente s’è stufata, tanto per cambiare, sbirri e politicanti si fanno in quattro per difendere l’automobile e gli interessi di chi le produce.

Tutti quanti usano, hanno usato, o sono andati su una macchina in vita loro. Il problema è che la massa di auto in circolazione ha gia’ raggiunto il punto critico in molte citta’ del mondo, rendendo la vita invivibile alla maggior parte dei suoi abitanti e, attraverso l’inquinamento, é il fattore principale della distruzione dell’ecosistema mondiale.

Se settant’anni fa avessero detto a mio nonno che in un futuro non troppo lontano avrebbe dovuto pagare per l’acqua che beve, si sarebbe messo a ridere. Quanto manca a quando dovremo pagare per l’aria che respiriamo? Non molto: in alcune metropoli cinesi e giapponesi sono gia’ in funzione negozi che vendono boccate d’aria pura a ore. Un’economia basata sul trasporto a motore e lo sfruttamento di risorse non rinnovabili sono la causa principale della distruzione dell’ecosistema planetario. La Cultura dell’Auto funge da spartitore delle responsabilita’.

E non è la paura di estinguerci che ci obbliga a muoverci. Al contrario. Così come si puo’ gia’ contemplare la costruzione di basi spaziali sulla Luna, la vita su una Terra desertificata e con un’atmosfera irrespirabile è tecnicamente possibile. Citta’ sotto sfera o interrate non sono più fantascienza: a meno che le cose non cambino in fretta, sono il futuro. Le classi dirigenti lo sanno e si stanno muovendo in questa direzione. Il potere e il controllo sulle nostre vite aumenterebbero a dismisura in una terra totalmente artificiale.

Questo articolo è apparso in SchNEWS n. 50 del 23 Nov '95.

Tradotto e rivisto dalla NPU

18 Giugno 1999

Un giorno di protesta, di azione e carnevale nei centri finanziari attraverso il mondo. Attivisti di diversi gruppi e movimenti da tutto il mondo stanno discutendo, collaborando e si stanno organizzando per un giorno internazionale di azione mirato al cuore dell'economia mondiale: i centri finanziari, distretti bancari, e le basi di potere corporato multinazionale.

Ambientalisti, lavoratori, disoccupati, popolazioni indigene, sindacalisti, gruppi di paesani, gruppi femministi, nulla tenenti , studenti, pacifisti e molti altri che stanno lavorando insieme nel riconoscimento che il sistema capitalista mondiale, basato sullo sfruttamento della gente e del pianeta per il profitto dei pochi, è alle radici di tutti i nostri problemi sociali ed ecologici.

L'occupazione e la trasformazione dei centri finanziari del 18 Giugno simultaneamente in tutto il mondo sara' una contribuzione ed un esempio pratico del processo di collaborazione e di costruzione di alterative al presente ordine sociale.

L'azione coincidera' con il primo giorno del comizio delle sette potenze mondiali (ovvero il G7), incontro dei leader dei paesi più ricchi del mondo, -a Colonia, in Germania- quando nuovamente ci sentiremo dire dalle elite economiche e politiche che la promozione della globalizzazione economica, del mercato libero, e della dominanza corporata sono l'unica via. Questa proposta è avanzata nello lo spirito di rinforzare le nostre connessioni internazionali e segue dal successo dell' azione globale coordinata durante il 16 - 20 Maggio 1998. Questi giorni hanno assistito ad azioni, proteste, e manifestazioni su tutti i continenti, ad esempio le oltre 30 feste 'Reclaim the Street' in oltre 20 nazioni - una combinazione di carnevale illegale, protestae azione diretta. A Brasilia oltre 50,000 disoccupati e paesani nulla tenenti erano nelle strade a manifestare, mentre a Hyderabad, in India, erano in 200,000 a protestare. Questi avvenimenti coincidevano con l'incontro dei 'G-8' a Birmingham, in Gran Bretagna, e con il terzo incontro ministeriale della World Trade Organization (l'organizzazione del commercio mondiale) a Ginevra in Svizzera. Il 1999 vedra' queste coordinazioni aumentare. In concomitanza con l'azione globale del 18 Giugno, un grosso gruppo di contadini/attivisti indiani attraversera' l'Europa svolgendo una campagna contro la World Trade Organization, le banche e le corporazioni multinazionali.

Nello spirito di rinforzare la rete internazionale per l'egualianza, la liberta', ed il sostegno ecologico, incoraggiamo tutti i movimenti e gruppi simpatizzanti ad organizzare le proprie azioni e proteste autonome nello stesso giorno –18 Giugno- nelle stesse locazioni -centri finanziari- intorno al mondo. Ogni evento sarebbe organizzato in modo autonomo; e potrebbe essere coordinato in ogni citta' da vari gruppi e movimenti collegati a livello mondiale via posta, telefono, fax, posta elettronica e riunioni internazionali. Scioperi, proteste, presidi, azioni, occupazioni, street party, manifestazioni - un insieme di diversi eventi sono in programmazione da una rete in crescitadi individui, gruppi, movimenti e alleanze. La vostra partecipazione, indifferentemente dalle sue dimensioni, e` cruciale; ci sono riunioni da organizzare, eventi da programmare, volantini da stampare e distribuire, fondi da ricavare, e conversazioni e risa da condividere. Se cooperiamo e cicoordiniamo possiamo realizzare un mondo differente; fosse mai stato cosi` necessario e possibile?

Per progetti e organizzazione internazionale per il 18 Giugno sottoiscrivi alla lista e-mail, J18 - manda un e-mail a: listproc@gn.apc.org con il seguentemessaggio: Subscribe J18DISCUSSION il tuo indirizzo e-mail.

Visita il sito internet del 18 Giugno: www.gn.apc.org/june18

reteJ18(Londra) PO.BOX 9656, London N4 4JY UK. tel:+44 171 281 46 21 e-mail: rts@gn.apc.org

CONTATTI

The Land Is Ours

The Land Is Ours
Box E 111 Magdalen Road, OXFORD OX4 1RQ
tel: 01865 722 016
e-mail: office@tlio.demon.co.uk
web:http://www.oneworld.org/tlio/
lista di discussione: diggers350-subscribe@egroups.com

 

Nel 1649, verso la fine della Guerra Civile Inglese, I Diggers (scavatori) dichiararono la terra "tesoro comune per tutti". Dopo l’esecuzione del re Carlo II considerarono la terra slegata dal controllo feudale. Con azioni dirette non violente i Diggers incoraggiarono chiunque, specialmente i poveri, a colonizzare e coltivare le terre liberate. Vennero traditi e massacrati da Oliver Cromwell, leader della rivoluzione. I Diggers esistono tutt’oggi organizzando occupazione di terre nobiliari per coltivarle e viverci sopra.


European Youth for Action

EYFA. Postbox 94115,NL-1090 GC Amsterdam, Netherlands,
tel:+(31)20 665 77 43
Email: eyfa@antenna.nl
Web: http://www.antenna.nl/eyfa/

 

Reclaim the Streets

Reclaim the Streets
P.O. Box 9656, London N4 4JY
Telephone: 0171 281 4621
E-Mail: rts@gn.apc.org

web: http://www.itusc.org.uk/rts/

Gruppo di azione diretta londinese che oltre ad organizzare gli omonimi street party ha di recente co-ordinato azioni in supporto dei lavoratori del porto di Liverpool e dei lavoratori della metropolitana a Londra, ed il mega party contro i G8 a Birmigham. Nato dal gruppo di occupazionedi Claremont Road, la strada-fortificata e difesa per oltre un anno contro la costruzione di una nuova autostrada a Londra.

Distribuiscono testi ed un video sulle loro azioni.

 

Critical Mass

The Critical Mass File
56A Infoshop
56 Crampton Street
London SE17, UK
Fax: (0171) 326 0353
web: http://www.critmass.org.uk/

Critical Mass non ha né organizzatori né membri essendo semplicemente un incontro ‘casuale’ di ciclisti. Esiste un archivio di materiale relativo a Critical Mass che raccoglie volantini, reportage, foto, ecc…mandandone una copia a Chris Carlson ideatore di CM che sta anche lui costrunendo un archivio a San Francisco.

Earth First!

South Downs EF!
c/o PO Box 2971
Brighton, BN2 2TT, UK
Email: savage@easynet.co.uk
http://www.k2net.co.uk/ef/
http://www.eco-ction.org/action/news.html

EF! è un network di gruppi locali autonomi (63 nel Regno Unito). Senza ufficio centrale né dipendenti stipendiati né comitatoi decisionali. Qui é nato nel luglio 1991 ed é il network principare di eco-attivisti incazzati radicali. EF! É attivo di 13 paesi, principalmente europei.

 

Road Alert!

PO Box 5544 Newbury,Berkshire RG14 5FB, England
email: roadalert@gn.apc.org
http://www.eco-action.org/rr/index.html

Coordinano la protesta anti-automobile in Inghilterra. Pubblicano e distribuiscono Road Raging - Top Tips for Wrecking Roadbuilding, la miglior guida pratica per chi volesse ostacolare la costruzione di nuove strade, da come costruire una casa sugl’alberi a come organizzare una conferenza stampa.

 

SQUALL

SQUALL, PO Box 8959, London N19 5HW.
web: www.squall.co.uk
email: squall@squall.co.uk

Bellissimo giornale per ‘sorted itinerants’, ovvero nomadi con testa. Purtroppo da un po’ di mesi non è uscito nessun numero ed il prossimo non si sa se e quando uscira’ . Il collettivo mantiene un ricco sito internet e vecchi numeri possono essere ordinati mandando una donazione al loro indirizzo


SchNEWS

SchNEWS, PO Box 2600, Brighton, BN2 2DX, England
phone/fax: +44 (0)1273 685913
email: schnews@brighton.co.uk
web: http://www.schnews.org.uk/

Foglio settimanale di cronaca di resistenza nel Regno Unito prodotto da Justice? Collettivo di azione diretta di Brighton. Gratuito mandando 1 francobollo per numero (esempio 20 francobolli 20 numeri) o donazioni. Gratutito per I carcerati.

Indispensabile per tenersi aggiornati su quello che succedde settimanalmente

 

UNDERCURRENTS
16b Cherwell Street, Oxford,
OX4 1BG, England
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Video notiziario alternativo. Circa 60 minuti in VHS con contributi da diversi gruppi di azione diretta. Ne sono usciti 10 numeri al costo di £8 per numero.

 

CAR BUSTERS

44 rue Burdeau, 69001 Lyon, France
tel: +33 4 72002357, fax: +33 4 78285778
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Archivio di risorse e giornale quadrimestrale di 32pp in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Prodotto dal coorinamento europeo di lotta contro l’automobile.